ACACIA.
E' un bell'alberello dai fiori profumati e dall'aspetto molto innocente - anche se munito di duri aculei -, che la natura ha diffuso in tante varietà, ben note alla medicina
popolare.
"Caro fiore di gaggia dove sei nato?
Forse nell'orticel di una beghina
che la sua piuma d'oro intabaccava
quando beatamente ti covava
col naso ogni mattina?"
Forse nell'orticel di una beghina
che la sua piuma d'oro intabaccava
quando beatamente ti covava
col naso ogni mattina?"
Acacia è nome comune a molte specie della famiglia delle Leguminose Mimosoidee, di cui la più conosciuta è la Robinia psudoacacia, che è un albero o
arbusto a foglie bipennate con moltissime foglioline, e fiori riuniti in capolini o spighe.
Il frutto è un legume, molto variabile da una specie all'altra, ma sempre pieno di polpa.
L'Acacia farnesina è la varietà comunemente detta Gaggia, di cui si trovano estese colture per l'impiego in profumeria dell'essenza di mimosa che si estrae dai suoi fiori.
Dall'Acacia arabica si estrae la conosciutissima "gomma arabica" di larghissimo uso anche in farmacia: per preparare emulsioni con corpi grassi, per mantenere in soluzione nell'acqua polveri insolubili, per mescolare o mitigare sostanze troppo irritanti.
Il principio attivo che se ne ricava è l'arabina.
Farmacologicamente si considera un emolliente e possiede le proprietà delle sostanze mucillaginose, di lenire cioè le mucose infiammate, sia dell'apparato respiratorio che dell'apparato gastro-intestinale.
I fiori si raccolgono in piena fioritura e si fanno essiccare al sole.
Spremendo insieme il seme e le fronde se ne ottiene un succo, che già Discoride indicava efficace per sanare le ulcere della bocca, per le malattie degli occhi e per far neri i capelli.
Nelle scottature, per evitare la vescica, si applica con vantaggio gomma arabica mescolata con uovo a modo di cataplasma.
L'infuso di fiori secchi (gr. 10, acqua gr. 50), da utilizzarsi in bicchierini, è utile come astringente e come calmante.
Le foglie e la corteccia hanno proprietà astringenti e si utilizzano di preferenza in decotti (gr. 100 in 1 litro di acqua da bollire per mezz'ora) per preparare clisteri contro la diarrea e la metroraggia.
Filtrato e corretto con qualche essenza, si utilizza in bicchierini come tonico e febbrifugo.
La polvere dell'Acacia farnesina è assai stimata dalle popolazioni dell'Africa Settentrionale.
Il frutto è un legume, molto variabile da una specie all'altra, ma sempre pieno di polpa.
L'Acacia farnesina è la varietà comunemente detta Gaggia, di cui si trovano estese colture per l'impiego in profumeria dell'essenza di mimosa che si estrae dai suoi fiori.
Dall'Acacia arabica si estrae la conosciutissima "gomma arabica" di larghissimo uso anche in farmacia: per preparare emulsioni con corpi grassi, per mantenere in soluzione nell'acqua polveri insolubili, per mescolare o mitigare sostanze troppo irritanti.
Il principio attivo che se ne ricava è l'arabina.
Farmacologicamente si considera un emolliente e possiede le proprietà delle sostanze mucillaginose, di lenire cioè le mucose infiammate, sia dell'apparato respiratorio che dell'apparato gastro-intestinale.
I fiori si raccolgono in piena fioritura e si fanno essiccare al sole.
Spremendo insieme il seme e le fronde se ne ottiene un succo, che già Discoride indicava efficace per sanare le ulcere della bocca, per le malattie degli occhi e per far neri i capelli.
Nelle scottature, per evitare la vescica, si applica con vantaggio gomma arabica mescolata con uovo a modo di cataplasma.
L'infuso di fiori secchi (gr. 10, acqua gr. 50), da utilizzarsi in bicchierini, è utile come astringente e come calmante.
Le foglie e la corteccia hanno proprietà astringenti e si utilizzano di preferenza in decotti (gr. 100 in 1 litro di acqua da bollire per mezz'ora) per preparare clisteri contro la diarrea e la metroraggia.
Filtrato e corretto con qualche essenza, si utilizza in bicchierini come tonico e febbrifugo.
La polvere dell'Acacia farnesina è assai stimata dalle popolazioni dell'Africa Settentrionale.